“Questa destra non cambia. Pd, M5S, Alleanza verdi-sinistra e, se vuole, Calenda, devono capire che c’è un mondo più largo di loro che chiede di mettersi al servizio dell’alternativa. Non solo politica: ma sociale, civica, morale, democratica”. Così, in un’intervista sulla StampaPier Luigi Bersani. “C’è un dibattito stucchevole sulla definizione campo largo o giusto, parole che non dicono nulla se non la divisione. Chiamiamolo campo dell’alternativa; poi, quando saremo vicino alle Politiche, troveremo un nome meno campestre. Andiamo bene nelle città, spesso perdiamo ancora nella Sardegna profonda, come nell’Italia profonda. La sinistra deve frequentare di più i bar”.

Riguardo al leader della coalizione, “bisogna fare come in Sardegna – risponde Bersani – : trovare la candidatura giusta che interpreti questo mondo più largo, come ha saputo fare Todde, ben oltre la sua casacca di partito: una sarda di sinistra, democratica, progressista, antifascista. Cominciamo a dire chiaramente che noi siamo l’alternativa, poi ci battezzeremo con un nome quando sarà ora della battaglia”.

“Se si vuole fare un’alleanza, il punto di mediazione si trova. Se facciamo un passo avanti, è l’inizio di un problema serissimo per la destra. Se cincischiamo, sarà solo una battuta d’arresto, comunque non da poco”, sottolinea. E sul prossimo appuntamento elettorale ammonisce: “Quando si può vincere, si deve vincere. Non sto a guardare i sondaggi, ma so che bisogna partire con questa psicologia. Ora tutti in Abruzzo, io andrò e sarò sul palco con Elly Schlein: nessuno stia pettinare le bambole”, conclude.

Todde, gli viene ricordato, ha detto ‘la Sardegna ha risposto con le matite ai manganelli’: “Grande frase. Mi ha ricordato Michela Murgia, è una vittoria anche sua, lei ha rappresentato un pezzo del mondo che dobbiamo mettere insieme. Meloni sta zitta. Salvini sta coi manganelli. Tajani dice: i poliziotti sono figli del popolo, non figli di radical chic”. Meloni è stata arrogante nella partita sarda? “Non c’è dubbio – risponde Bersani – ma non ci illudiamo: loro sono in grado di superare ogni divisione. Non riesce a considerare tutti gli italiani come figli suoi. La destra ha sempre bisogno di un avversario, e quando non c’è, lo inventa. Ogni tanto Meloni si rende conto di dover aggiustare la comunicazione. Me la vedo come travestita da nonna in Cappuccetto rosso”.

Incalzato sulla maggiore ‘generosità’ di Schlein nell’alleanza con i 5S, Bersani  sottolinea che la generosità “è la materia prima della politica,è come le terre rare: ci sono, ma si fa fatica a tirarle fuori. Ed è contagiosa:se uno ce la mette, alla lunga anche gli altri sono costretti a metterla”.

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