A seguito delle gravi vicende legate allo Street Food Festival e del dibattito sviluppatosi in città e sulla stampa, il Partito Democratico di Piombino intende tornare sull’argomento, ribadendo con forza la propria posizione e rilanciando la discussione con alcuni elementi politici fondamentali.

Ribadiamo con forza ciò che abbiamo già detto: dopo sei anni di governo, non ci sono più alibi.
Nel comunicato diffuso nei giorni scorsi, abbiamo evidenziato un dato politico ineludibile: l’Amministrazione Ferrari governa Piombino da sei anni. Continuare ad attribuire le responsabilità a “quelli di prima” o alla “società” non regge più. È tempo che chi amministra si assuma la piena responsabilità per ciò che non ha fatto.
La destra governa la città da due mandati e il Paese da quasi tre anni: se oggi il disagio sociale e la percezione di insicurezza aumentano, è anche perché le politiche messe in campo, a ogni livello, non sono state efficaci. È un dato di fatto.

Aggiungiamo oggi un elemento concreto: noi ci siamo sempre stati, con proposte serie e spirito di collaborazione.
Nel corso degli anni, il Partito Democratico ha più volte portato il tema della sicurezza all’interno del Consiglio Comunale, con proposte concrete, costruttive e sempre aperte al confronto. Nel 2020 abbiamo sostenuto l’Ordine del Giorno di Rifondazione Comunista che chiedeva un consiglio monotematico sulla sicurezza, lavorando per trovare un’intesa condivisa.

Nel settembre 2023, dopo aver ascoltato ed essersi confrontato con i commercianti e con la cittadinanza, il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato un Ordine del Giorno sulla sicurezza (verbale Consiglio Comunale n. 80/2023), con proposte puntuali e operative:

  • tavolo in Prefettura con le forze dell’ordine;
  • coordinamento con rappresentanti dei quartieri, del commercio, delle associazioni e delle comunità straniere.

La discussione che ne seguì fu rivelatrice: l’Assessore Ceccarelli non intervenne mai, lasciando spazio solo all’intervento del consigliere Davide Anselmi, che attribuì la questione della sicurezza ai “troppi migranti”.
La maggioranza bocciò l’OdG con 13 voti contrari contro 6 favorevoli.

Un segnale chiaro: noi il confronto lo abbiamo sempre cercato. La maggioranza ha sempre scelto di evitarlo.

Nel frattempo, però, preferivano andare in piazza a dare la colpa alla magistratura e militarizzando la città con il progetto “strade sicure”. Oggi cambiano copione e danno la colpa ai “problemi della società”. Ma resta sempre lo stesso schema: mai un’assunzione di responsabilità.

Dimissioni come gesto politico, non come slogan: oggi serve responsabilità.
Non abbiamo mai proposto soluzioni semplicistiche. Non crediamo che le dimissioni siano una “soluzione”, ma un atto politico quando ci si trova di fronte a un fallimento evidente.
In una città dove per la prima volta è stata affidata una delega specifica alla sicurezza, e dove si è investito tanto – in strumenti e in propaganda – per affermare il controllo del territorio e la repressione, vedere la fiducia dei cittadini sgretolarsi e gli eventi pubblici degenerare è il segno di un fallimento politico.
Le dimissioni dell’Assessore Ceccarelli, a questo punto, sarebbero un segnale di responsabilità, non un gesto di debolezza.

Infine, ribadiamo un ulteriore concetto: la scena degli ambulanti che abbandonano l’evento per motivi di sicurezza, a seguito dei fatti divenuti virali sui social anche a livello nazionale, è un danno d’immagine serio e un precedente pericoloso – non solo per il decoro, ma per la vitalità economica e culturale della città.
Non siamo i soli a dirlo: le associazioni di categoria sono intervenute per prime.
Quando questo accade, non si può minimizzare. Si deve riconoscere che qualcosa, nella gestione degli eventi pubblici e della sicurezza, non ha funzionato.

Il Partito Democratico continuerà a lavorare in modo propositivo e serio per la sicurezza e la coesione sociale a Piombino.
Ma continuerà anche a dire, senza ambiguità, che chi ha fallito ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità.

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